venerdì 27 dicembre 2013

Estate a Valledoria (Desolation Valley) 3

DINO e PAOLINO nuotano nel mare di Valledoria


FRANCESCA "Paraurti" si presenta alla compagnia


STAIZ vaga da solo per la spiaggia


CITRO ci prova con chiunque


NIKO in discoteca quando non è ancora sudato


NEWS PENNY 2013
PARTE 3
(per l'articolo della PARTE 2 cliccare QUI)
Giunti finalmente sulla tanto agognata spiaggia, dopo un paio d'ore di cammino sotto il sole cocente del primo pomeriggio, gli 8 patagarru si tolsero le ciabatte dai piedi pieni di vesciche e, sperando di farsi massaggiare i calcagni dalla fine e confortevole sabbia, abbandonarono la passerella e si buttarono sulla dorata rena.
Le vesciche esplosero al minimo contatto e i piedi presero fuoco. Come 8 Giucas Casella, i buontemponi milanesi iniziarono a correre sulle punte lanciando urletti effeminati intervallati da fantasiose imprecazioni sacrileghe.
Alla fine riuscirono a raggiungere il gruppo che li attendeva ansiosamente da circa un'ora capitanato dalla fidanzata di STAIZ, VIRGINIA, sostando senza ritegno sopra gli asciugami dei bagnanti vicini. La squadra era finalmente al gran completo.
Il gruppo di Milano si era unito al gruppo Valledoriano costituito dalle STAIZ's Angels ossia le 3 sorelle Boccassini (la VIRGY, la PATTY e la GIUSY), le sorelle Jersey Shore (GIADA e JESSICA) e Dripedia GIOVANNA.
Una grande famiglia pronta a fare follie.
I superstiti, liberati dalle mille cianfrusaglie che avevano in dosso, si diressero subito verso l'immensa massa d'acqua che si stagliava davanti a loro per un bagno ristoratore, ma anche qui si dovettero imbattere nell'ennesima sorpresa di giornata: il mare di Valledoria non era questo granché e pareva lontano anni luce dalle stupende foto che circolavano in rete o sui depliant delle agenzie di viaggio. Eppure la Sardegna è una regione rinomata in tutto il Mediterraneo per le sue spiagge caraibiche e l'acqua cristallina, tuttavia in quell'angolo sardo selvaggio e sperduto non era così.
DINO uscì dall'acqua ricoperto di tampax e sacchetti di plastica, mentre PAOLINO aveva assunto una colorazione verdognola.
Il lemure CITRO, rifrescatosi al volo, si catapultò subito su una preda: una delle sorelle Jersey Shore, JESSICA.
Iniziò la sua celebre danza dell'amore, tuttavia i suoi movimenti sinuosi non sembravano attecchire sulla pollastra.
Si fece sera e i due gruppi si separarono.
Dopo cena la compagnia si riunì e si diresse nell'unico locale degno di nota presente in paese, il mitico REVOLUTION.
Il locale, per quanto movimentato e accogliente potesse essere, non poteva certo soddisfare le esigenze mondane di LEO e RIZZO, che spesso e volentieri si assentavano per andare a vedere gli spettacolini di ballo fatti in piazza da nonni e bambini, a loro modo molto più entusiasmanti.
Il giorno successivo JESSICA, vista la delusione nei volti della ciurma milanese il giorno prima, contattò uno dei suoi innumerevoli ex che la informò della presenza di uno schiuma party all'interno di un parco acquatico non molto distante da Valledoria.
Finalmente si iniziava a ragionare!
Nel frattempo alla compagnia si aggiunse una nuova arrivata, FRANCESCA "Paraurti", amichevolmente soprannominata Alvaro Pereira, per via della sua carnagione scura, i suoi tratti latini e il suo smagliante sorriso.
La sera, quindi, si ritrovarono tutti in un parcheggio isolato dove alcuni bambini smazzavano figurine di contrabbando e gli 8 desperados, scarrozzati dalle donne, raggiunsero il famoso acquapark.
La serata non fu come quella che ci si aspettava. Al di là dell'acqua ghiacciata, il super mega iper schiuma party, anziché vedere la partecipazione di scostumate ragazze procaci, presentava una folla di bambini urlanti con i genitori tutti intorno ai 5 metri quadrati di zona dedicata alla schiuma pronti con gli asciugami in mano per coprire i rispettivi figlioletti prima che prendessero qualche malanno.
RIZZO, NIKO e PAOLINO, piuttosto che piangersi addosso, come fecero LEO e CITRO, si catapultarono sotto la schiuma rischiando di essere scambiati per pedofili. Qualche genitore aveva già avvertito le forze dell'ordine, ma fortunatamente intervenne VIRGINIA che spiegò che quei 3 malati mentali erano solo dei bambinoni innocui con tanta voglia di divertirsi.
Dopo questa infelice esperienza, la settimana continuò a scorrere all'insegna della monotonia: alle 11:00 si andava al mare dove STAIZ abbandonava tutti e partiva per lunghissime camminate senza meta, ANGELO flirtava con la maestrina GIOVANNA, CITRO faceva il marpione con chiunque avesse una fisionomia femminile, anche con le femmine di paguro, e gli altri si alternavano in prestigiosi tornei di bocce o racchettoni; alle 19:00 si tornava al residence per cenare; alle 22:00 si andava al Revolution; infine alle 2 si rientrava alla base, si faceva una mano di scopone scientifico e si andava a dormire.
Venerdì 9 finalmente fu proposta una serata in discoteca. Anche in questo caso i nostri eroi avrebbero dovuto trasferirsi in macchina in un paesino vicino, Badesi. Tutti incravattati e pronti a far baldoria, verso le 23:00 partirono alla volta del sito tanto desiderato.
CITRO non stava più nelle palle, mentre RIZZO e LEO non vedevano l'ora di far vedere i loro nuovi passi di ballo.
Quando giunsero nel luogo del delitto, il MIZAR, si ritrovarono di fronte una specie di chiringuito con una piccola pista all'aperto già stracolma di gente ubriaca. L'atmosfera era quella giusta, in più l'ingresso era gratuito. Una goduria per le orecchie degli 8 tirchi.
La compagnia si disperse un po' per tutto il locale per familiarizzare con l'ubicazione e poi si ritrovò tutta nel bel mezzo della pista.
RIZZO e LEO conducevano le danze seguiti a ruota dalla fontanella umana NIKO, che sprigionava sudore da tutti i pori. Chi ne fece le spese fu in particolar modo DINO, che fu braccato dall'entusiasta artista più di una volta.
ANGELO, invece, passava da momenti di assoluto anonimato, mantenendo il suo aplomb da ingegnere, a momenti di pura follia in cui abbracciava tutti. Le donne della combriccola, un po' intimorite da questi comportamenti, rimasero in disparte tra loro.
Il lemure CITRO, dopo essersi fatto un paio di cocktails, vagava per il locale in cerca di qualcuna da rimorchiare, ma l'unica che gli diede retta fu la drag queen che danzava davanti al deejay.
Verso le 3:00, quando la pista si stava a poco a poco svuotando e i ballerini milanesi iniziavano a cedere, ecco che ANGELO fece scoppiare la scintilla e cominciò una pogata generale tra gli 8 scappati di casa. STAIZ, PAOLINO, DINO, NIKO e tutti gli altri cominciarono a spingersi e ballare più energicamente.
Alla fine, intorno alle 4:00, intervenne la capa VIRGINIA che richiamò all'ordine la truppa e la condusse fuori dal locale.
LEO e RIZZO continuavano a ballare per inerzia, mentre CITRO, NIKO e PAOLINO barcollavano urlando frasi sconnesse.
Giunti alle macchine e pronti a far ritorno a casa, la compagnia si fermò a rimirar le stelle. Era il 10 Agosto ed era la notte di S. Lorenzo, la notte delle stelle cadenti. CITRO, per indicarne una, si sporse troppo sul ciglio della strada e fu quasi investito da una macchina. GIOVANNA si mise in assetto da combattimento e iniziò a fare una gara da sola per chi vedesse più stelle cadenti. Ovviamente vinse lei.
Dopo più di mezz'ora e il torcicollo, la compagnia si congedò e si diresse verso casa, dopo aver passato al 5° giorno di permanenza in terra sarda la 1° serata degna di nota.

To be continued... PARTE 4

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