MESSI quando giocava nella cantera blaugrana
Foto di repertorio: NIKO nella cantera Orange
NEWS PENNY 2011
Estate 2011: ci troviamo di fronte a un cambio epocale per quanto concerne il modo di giocare e pensare il calcio. A chiunque si chieda ora: «Qual è, secondo te, la squadra di calcio più forte del mondo?» la risposta è pressappoco sempre la medesima: «Ovvio, il Barcellona!».
Ancora solo qualche interista, che vive nel mondo dei sogni, sostiene che la sua amata Inter, dopo la vittoria contro questi famosi "extraterrestri", è la migliore, a maggior ragione dopo la prestigiosissima vittoria della "coppa del mondo" contro i dilettanti del Mazembe, senza nemmeno avere il buon senso di ringraziare la bontà divina come ha stranamente fatto Mourinho; oppure qualche milanista, che adesso, per aver vinto il campionato più mediocre d'Europa, sostiene che contro il Barcellona, il suo amato Milan, il club più titolato al mondo, se la può giocare benissimo alla pari. Tuttavia, questi discorsi da bar lasciano il tempo che trovano.
Solo chi ha le fette di salame sugli occhi può sostenere che il Barcellona non sia la squadra più forte in assoluto dell'intero panorama calcistico.
Persino lo strafottente De Laurentiis, dall'alto delle sue capacità dirigenziali (non certo dall'alto dei suoi centimetri), si è accorto che forse sarebbe il caso di iniziare a prendere esempio dal "progetto Barcellona".
Quale occasione migliore per studiare questi metodi alieni se non fare un amichevole contro i blaugrana?
Il presidente partenopeo si sarà detto: «Il Barcellona? Squadra fortissima,... ma adesso noi abbiamo il Re Leone Inler! Cosa ci possono fare?»
La risposta è semplice «Niente!».
Infatti i catalani hanno ospitato il Napoli cordialmente nel loro stadio, gli hanno fatto vedere come ci si passa il pallone, come si segna e poi l'hanno salutato con la manina e ringraziato per aver messo a disposizione i propri giocatori come birilli umani per l'allenamento serale al Trofeo Gamper.
Il presidente azzurro, assistito alla lezione, ha subito dato ordine di allestire al più presto una cantera napoletana: la famosa "Scugnizzeria".
Infatti, pare proprio questa essere la formula magica dell'invincibilità catalana: crescere i propri campioni fin da giovanissimi e in questo decennio del nuovo millennio la cantera blaugrana è diventata un mito sfornando giocatori del calibro di Messi, Xavi, Iniesta e molti altri, fino ad arrivare al giovanissimo Alcantara, a cui il miglior centrocampista del campionato italiano gli fa un baffo.
Anche Luis Enrique, dopo l'esperienza alla guida tecnica della primavera del Barcellona, appena arrivato a Roma ha voluto dare una ventata d'aria fresca, puntando molto sui giovani. Peccato però che i giovani Caprari, Viviani e quant'altro non siano minimamente paragonabili a quelli blaugrana. Pena: uscita dalle coppe contro gli slovacchi dello Slovan Bratislava.
Il calcio italiano, a livello europeo e internazionale, è in crisi profonda, rispecchiando il trend negativo intrapreso da tutto il Paese. Più in basso di così difficilmente si può andare ed è per questo che nei vari settori, almeno in quello calcistico, c'è un velo di speranza per una prosperosa rinascita.
Come già accennato, De Laurentiis e Luis Enrique, anche se i risultati iniziali sono stati disastrosi, hanno la volontà di dare una svolta decisiva creando le proprie ricchezze e i propri trionfi partendo dal "modello Barcellona", uno con la sua "Scugnizzeria" e l'altro con la sua "Burineria".
I lettori si staranno chiedendo: «Bene, interessante questa disanima sui progetti futuri di Napoli e Roma,... ma cosa centra questo con il PENNY FC?» Centra eccome!
Il PENNY FC, preso atto di queste strategie, per la nuova stagione 2011/2012 non sta certo fermo a guardare. Infatti si sta già muovendo per creare al suo interno una propria "cantera Orange" composta di giovani talenti pronti in un futuro prossimo a subentrare alle bandiere di questa società.
I tifosi staranno pensando: «Ma chi sarebbero questi giovani? Sono tecnici come RIZZO? Corrono come GHIYO? Finalizzano come STAIZ? Mordono le caviglie come DINO? Giocano alla Playstation come NIKO? Piroettano come LEO?»
A queste domande risponderà in modo esauriente la redazione nel prossimo articolo.
Non mancate!
Estate 2011: ci troviamo di fronte a un cambio epocale per quanto concerne il modo di giocare e pensare il calcio. A chiunque si chieda ora: «Qual è, secondo te, la squadra di calcio più forte del mondo?» la risposta è pressappoco sempre la medesima: «Ovvio, il Barcellona!».
Ancora solo qualche interista, che vive nel mondo dei sogni, sostiene che la sua amata Inter, dopo la vittoria contro questi famosi "extraterrestri", è la migliore, a maggior ragione dopo la prestigiosissima vittoria della "coppa del mondo" contro i dilettanti del Mazembe, senza nemmeno avere il buon senso di ringraziare la bontà divina come ha stranamente fatto Mourinho; oppure qualche milanista, che adesso, per aver vinto il campionato più mediocre d'Europa, sostiene che contro il Barcellona, il suo amato Milan, il club più titolato al mondo, se la può giocare benissimo alla pari. Tuttavia, questi discorsi da bar lasciano il tempo che trovano.
Solo chi ha le fette di salame sugli occhi può sostenere che il Barcellona non sia la squadra più forte in assoluto dell'intero panorama calcistico.
Persino lo strafottente De Laurentiis, dall'alto delle sue capacità dirigenziali (non certo dall'alto dei suoi centimetri), si è accorto che forse sarebbe il caso di iniziare a prendere esempio dal "progetto Barcellona".
Quale occasione migliore per studiare questi metodi alieni se non fare un amichevole contro i blaugrana?
Il presidente partenopeo si sarà detto: «Il Barcellona? Squadra fortissima,... ma adesso noi abbiamo il Re Leone Inler! Cosa ci possono fare?»
La risposta è semplice «Niente!».
Infatti i catalani hanno ospitato il Napoli cordialmente nel loro stadio, gli hanno fatto vedere come ci si passa il pallone, come si segna e poi l'hanno salutato con la manina e ringraziato per aver messo a disposizione i propri giocatori come birilli umani per l'allenamento serale al Trofeo Gamper.
Il presidente azzurro, assistito alla lezione, ha subito dato ordine di allestire al più presto una cantera napoletana: la famosa "Scugnizzeria".
Infatti, pare proprio questa essere la formula magica dell'invincibilità catalana: crescere i propri campioni fin da giovanissimi e in questo decennio del nuovo millennio la cantera blaugrana è diventata un mito sfornando giocatori del calibro di Messi, Xavi, Iniesta e molti altri, fino ad arrivare al giovanissimo Alcantara, a cui il miglior centrocampista del campionato italiano gli fa un baffo.
Anche Luis Enrique, dopo l'esperienza alla guida tecnica della primavera del Barcellona, appena arrivato a Roma ha voluto dare una ventata d'aria fresca, puntando molto sui giovani. Peccato però che i giovani Caprari, Viviani e quant'altro non siano minimamente paragonabili a quelli blaugrana. Pena: uscita dalle coppe contro gli slovacchi dello Slovan Bratislava.
Il calcio italiano, a livello europeo e internazionale, è in crisi profonda, rispecchiando il trend negativo intrapreso da tutto il Paese. Più in basso di così difficilmente si può andare ed è per questo che nei vari settori, almeno in quello calcistico, c'è un velo di speranza per una prosperosa rinascita.
Come già accennato, De Laurentiis e Luis Enrique, anche se i risultati iniziali sono stati disastrosi, hanno la volontà di dare una svolta decisiva creando le proprie ricchezze e i propri trionfi partendo dal "modello Barcellona", uno con la sua "Scugnizzeria" e l'altro con la sua "Burineria".
I lettori si staranno chiedendo: «Bene, interessante questa disanima sui progetti futuri di Napoli e Roma,... ma cosa centra questo con il PENNY FC?» Centra eccome!
Il PENNY FC, preso atto di queste strategie, per la nuova stagione 2011/2012 non sta certo fermo a guardare. Infatti si sta già muovendo per creare al suo interno una propria "cantera Orange" composta di giovani talenti pronti in un futuro prossimo a subentrare alle bandiere di questa società.
I tifosi staranno pensando: «Ma chi sarebbero questi giovani? Sono tecnici come RIZZO? Corrono come GHIYO? Finalizzano come STAIZ? Mordono le caviglie come DINO? Giocano alla Playstation come NIKO? Piroettano come LEO?»
A queste domande risponderà in modo esauriente la redazione nel prossimo articolo.
Non mancate!
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